LA MOTOGP RIPARTE DA ASSEN DOPO LA RIVOLUZIONE, BAGNAIA A CACCIA DEL TRIS ALLA CATTEDRALE DELLA VELOCITà

Sono trascorse 3 settimane dal Mugello, sembra un secolo: la MotoGP non è più quella di prima. Marc Marquez alla squadra Ducati ufficiale insieme a Bagnaia, Bastianini e Vinales in sella alla Ktm, Martin che fa coppia con Bezzecchi in Aprilia: è la rivoluzione del 2025, ma ora che succede? Da domani si torna a correre, non vi sarete mica dimenticati che c’è in palio il mondiale di quest’anno? La gara toscana aveva celebrato il ritorno alla grande di Pecco, che insegue a 18 punti il leader Martinator, col Cannibale che non ha ancora vinto una volta nel 2024 però è lì in agguato, 3° a -35.

Appuntamento ad Assen, la Cattedrale della Velocità, l’Università dei motori: circuito iconico che ha sempre rappresentato un momento di svolta nella stagione. Il terremoto innescato dal mercato piloti avrà delle conseguenze? «Spero che con Jorge la Ducati mostri di avere dei valori», avverte Alberto Valera, il manager del madrileno: teme che l’addio anticipato a Borgo Panigale possa pesare nella gestione di questo campionato e in qualche moto penalizzare Martin, fino a oggi protagonista assoluto. Marc Marquez se la ride sotto i baffi: se vincesse domenica al mitico TT, sarebbero trascorsi 980 giorni dalla sua ultima vittoria, a Misano nel 2021.

I trionfi di Valentino, Pecco vince da 2 anni

A parte l’eccezione pandèmica del 2020, questo è il solo circuito ad aver sempre ospitato una gara del motomondiale dal 1949, data di inizio delle competizioni. Fino al 2015 si correva il sabato, nel 1975 Barry Sheen e Giacomo Agostini sul traguardo furono accreditati dello stesso tempo, perché i cronometri non calcolavano ancora i millesimi: vinse ufficialmente l’inglese. Lo spagnolo Angel Nieto è quello che conta più successi nelle diverse categorie (15) seguito da “Ago” (14), poi naturalmente c’è Valentino Rossi con 9 trionfi, così come Mike Hailwood e Jim Redman. Nella ‘classe regina’, Honda ha il record di 21 vittorie, l’ultima con Marquez nel 2018. Tre volte è toccato alla Ducati: dopo Stoner nel 2008, Pecco si è aggiudicato le ultime 2 edizioni.

Sabato la sprint alle 15, domenica il gp alle 14

Settimo appuntamento con la MotoGP, dopo la sosta di 3 settimane dovuta al rinvio della prova in Kazakistan: prove, qualifiche e gara di tutte e 3 le classi saranno visibili in diretta su Sky e in chiaro anche su Tv8. Si comincia venerdì alle 8.55 con la prima sessione di Moto3, alle 9.45 la Moto2 e alle 10.40 la MotoGP, nel pomeriggio dalle 13.15 la Moto3 seguita alle 14 dalla Moto2 e alle 14.55 dalle prove libere della MotoGP che (i migliori 10 tempi passano direttamente alle Q2 del giorno dopo). Sabato mattina la terza sessione della Moto3 è alle 8.35, quella di Moto2 alle 9.20, la MotoGP alle 10.05 e alle 10.45 passa direttamente alle Q1 e Q2. Le qualifiche di Moto3 e Moto2 cominciano rispettivamente alle 12.45 e 13.30. Alle 15, è tempo di sprint race per la MotoGP. Domenica, dopo il warm up delle 9.35, via alle gare: la Moto3 scatta alle 11, la Moto2 alle 12.15, la MotoGP alle ore 14.

Tutte le “staccate” della Cattedrale della Velocità

Quattro chilometri e mezzo di lunghezza, non si superano mai i 310 kmh di velocità massima. Secondo i tecnici di Brembo, che gestisce gli impianti frenanti dei protagonisti del motomondiale, il , il TT Circuit Assen rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà di 2 perché solo una delle 10 frenate rientra nella classe «hard». Sono 5 le frenate di scarsa rilevanza, con perdite di velocità inferiori a 85 kmh. Delle 16 curve, la più complicata, come spesso accade, è la prima, sulla destra, dopo la partenza: si passa da 292 a 106 kmh in 4 secondi e 208 metri.

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