Il ceo Luca De Meo lo dice con una certa frequenza: per la prossima generazione di auto elettriche la priorità è abbassare i costi di produzione e restare competitivi. Di recente i vertici di Renault sono tornati sull’argomento affermando di poter ridurre il costo della batteria di circa il 20%.
La Casa francese riuscirà nell’impresa lavorando su nuovi metodi costruttivi e su una chimica inedita. In particolare, l’unità Ampere introdurrà celle al litio-ferro-fosfato (LFP) a fianco di quelle tradizionali con chimica nichel-cobalto-manganese.
Le nuove celle saranno pronte nel 2026 e fanno parte di uno studio più ampio sulle batterie che Ampere sta effettuando anche insieme a LG Energy Solution, azienda coreana che insieme al brand francese sta lavorando su vari fronti al fine di migliorare efficienza e autonomia degli accumulatori di prossima generazione.
La batteria della Renault 5
Le mosse messe in campo da Ampere fanno parte di una strategia generale di Renault con la quale si vogliono aumentare i margini di profitto sulle auto elettriche. Tra le misure che verranno prese per raggiungere gli obiettivi c’è anche la riorganizzazione della catena dei fornitori, che sarà più corta e centralizzata.
L’idea è quella di creare una catena del valore tutta Europea, coordinata e facile da gestire. Ciò non significa, però, che ci si affiderà a soli fornitori provenienti dal Vecchio Continente. Renault riceverà batterie LFP dall’Ungheria, ma saranno fornite dalla cinese CATL, e riceverà batterie NMC con celle a sacchetto e architettura cell-to-pack dalla Polonia, realizzate dalla già citata LG. Sarebbe, tra l'altro, il primo esempio di cell-to-pack con celle non prismatiche e non cilindriche.
La cella CATL con chimica LFP presentata al Salone di Shanghai del 2023
Altri partner Ampere avranno sede direttamente in Francia, dove Renault sta costruendo un distretto dell’auto elettrica che darà vita all’imminente Renault 5, ma anche alla Renault 4 elettrica, attesa per il 2025, e (con tutta probabilità) alla Twingo, modello low cost sul quale la Casa francese lavora da sola dopo aver cessato i colloqui per una possibile collaborazione con Volkswagen, che tra l’altro ha appena acceso un’importante collaborazione con Rivian.