ANIA, NEL 2023 RECORD 6 MILIARDI DI DANNI DA CATASTROFI. GAP TRA PREMI RC AUTO ITALIA-UE CALA ANCORA, A 36 EURO

«Nel 2023, l’industria assicurativa nel mondo ha pagato quasi 100 miliardi di euro per sinistri legati a catastrofi naturali. In Italia si è registrato il massimo storico dei danni assicurati: oltre 6 miliardi, di cui 5,5 miliardi causati da eventi atmosferici e 800 milioni dalle alluvioni in Emilia-Romagna e in Toscana». Così la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, nel suo intervento all’assemblea dell’associazione precisando che «il cambiamento climatico è una sfida cruciale. Assistiamo a catastrofi naturali sempre più estreme, frequenti e distruttive, che mettono a rischio un numero sempre maggiore di persone e beni». Gli italiani si proteggono ancora poco, dal punto di vista assicurativo, contro le calamità naturali. Solo il 6% delle 35,3 milioni di unità abitative esistenti ha infatti una copertura assicurativa contro questi eventi, nonostante l’80% delle abitazioni civili sia esposto a un livello di rischio medio-alto dal punto di vista sismico e di dissesto idrogeologico. Per quanto riguarda le aziende, solo il 5% ha una copertura assicurativa, con differenze notevoli in funzione delle dimensioni di quest’ultime. Sul complesso di oltre 4,5 milioni di aziende italiane, è infatti assicurato contro le catastrofi il 4% delle imprese micro, il 19% di quelle piccole, il 72% delle medie e il 97% delle grandi.

In Italia il gap del premio medio sulla Rc Auto lo scorso anno è sceso a 36 euro il minimo da anni, considerando che era di 213 euro nella media 2008-2012. La discesa del differenziale di premio pagato dagli automobilisti italiani viene messa in evidenza dalla presidente dell’Ania secondo cui dopo undici anni di riduzione del volume premi Rc Auto questo aggregato è aumentato del 4,3%. Il premio medio secondo i dati dell’associazione è risalito da 349 euro nel 2022 a 371 euro (335 euro il premio medio in Europa). Una crescita è spiegabile con la dinamica inflazionistica che si è riflessa sul costo dei risarcimenti; è stata peraltro inferiore a quella media degli altri Paesi europei.

Nel complesso, il totale degli investimenti delle compagnie assicurative è stato pari a quasi 960 miliardi, di cui circa 250 in titoli di Stato italiani. anche nel 2023 le imprese di assicurazione si confermano il principale investitore istituzionale italiano: alla fine dell’anno, gli investimenti in polizze vita rappresentavano il 14% del risparmio delle famiglie italiane. «I risultati del nostro settore nel 2023 registrano un volume totale di premi pari a 130 miliardi, in linea con l’anno precedente, anche se la raccolta del comparto vita ha segnato una riduzione del 3,5% determinata dalla forte contrazione dei premi per le polizze unit linked (-32%)», evidenzia Farina. Nel comparto vita, in particolare, è stata rivitalizzata l’offerta dei prodotti tradizionali, con un aumento dei premi rispetto all’anno precedente del 9,2% per il ramo I, dinamica che ha permesso di contenere nel 2023 il deflusso netto di risorse. E «nello scorso aprile, per la prima volta dalla fine del 2022, si è registrata una raccolta netta positiva per le polizze tradizionali». Diversa dinamica nel comparto danni, con premi che si sono incrementati del 6,6% rispetto al 2022. Nel complesso i premi diversi dalla rc auto sono cresciuti del 7,7%, con una progressione molto sostenuta per le polizze salute.

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